foto-emorroidi-300x225 Chirurgia Emorroidi

Chirurgia Emorroidi

Nel 1995 il dott. Antonio Longo ha proposto una tecnica di chirurgia emorroidi che è stata definita rivoluzionaria. In che cosa consiste la nuova tecnica?

Si tratta di una tecnica relativamente nuova, infatti l’ho eseguita per la prima volta nel 1993 ma si è diffusa rapidamente dopo il 1996 e ancora di più dopo il ’98 quando è stato messo in commercio uno strumento, chiamato PPH, da me messo a punto, che ha consentito di eseguire la tecnica in maniera più rapida e sicura.

Il principio della tecnica è molto semplice ma allo stesso tempo rivoluzionario. Infatti considerato che le emorroidi sono un patrimonio anatomico che tutti possediamo e che servono a perfezionare la continenza è importante cercare di conservarle.

Siccome l’unico fattore che fa insorgere la malattia è il prolasso, ho pensato che era sufficiente correggere il prolasso per guarire la malattia senza asportare le emorroidi. Il prolasso delle emorroidi è una conseguenza del prolasso interno del retto.

Quindi il prolasso delle emorroidi è un effetto secondario, la patologia primitiva, la causa, è sempre il prolasso interno che spinge fuori le emorroidi. Come viene corretto il prolasso? O meglio come vengono riportate le emorroidi dentro il canale anale?

Intervenendo sulla mucosa prolassata, che sta al di sopra delle emorroidi, e che è la causa che consente il prolasso. In pratica con lo stapler, si asporta il prolasso e contemporaneamente la mucosa viene ricongiunta con microclips al titanio. Pertanto non si pratica nessuna incisione nell’ano che anzi riacquista la normale anatomia e le normali funzioni fisiologiche.

Quali sono i vantaggi?

L’intervento è eseguibile anche in anestesia locale e dura 10-15 minuti, è necessaria solo una notte di ricovero,  ma soprattutto, come dimostrano tutti gli studi clinici finora pubblicati in tutto il mondo, l’intervento è praticamente indolore se ben eseguito e non insorgono complicanze. L’80% dei pazienti non necessita di nessuna terapia antalgica. L’intervento è indolore perchè la mucosa rettale, che è la sede dell’intervento, è priva di sensibilità per il dolore. Inoltre i pazienti non necessitano di nessuna medicazione postoperatoria e normalmente riprendono le loro normali attività dopo 4-5 giorni.

Vi è una sufficiente esperienza? Dove viene praticato l’intervento?

Come detto l’esperienza è sufficientemente lunga 12 anni ed anche i risultati a distanza sono ottimi, la percentuale di recidive è bassissima, molto meno dell’intervento tradizionale, a proposito del quale recentemente sono stati pubblicati risultati a distanza veramente sconfortanti. Con il PPH sono stati eseguiti almeno 3 milioni di interventi in tutto il mondo e ormai non esiste paese dove la tecnica non venga praticata, in Italia nella stragrande maggioranza degli ospedali viene praticata e vi sono molti chirurghi con ragguardevole esperienza.

E’ indicata in tutti i gradi e tipi di emorroidi?

Tutte le emorroidi che necessitano di terapia chirurgica possono essere trattate con questa tecnica. Infatti il prolasso è sempre presente ed è sempre la causa. Io e molti altri chirurghi trattiamo praticamente il 100% dei casi con questa tecnica.

Perché emorroidi, stitichezza ed incontinenza sono tre sintomi di una stessa patologia?

Il prolasso delle emorroidi, abbiamo visto, si accompagna ad un prolasso della mucosa rettale, che normalmente è limitato all’ultimo tratto del retto; molte altre volte questo prolasso è più esteso e allora si configurano patologie e meccanismi che, ostruendo il retto, rendono difficile o impossibile la evacuazione, è questa la causa più frequente della stitichezza.